Diego Sacccora: Frontiera
In coda
in attesa
come una corda, tesa
da mani bambine
che giocano in bilico
su di una linea di confine
condivisa
faccia a faccia
stessa faccia
cambia la divisa.
E scende la lacrima
traccia il solco, a fondo
riga quel volto
arriva al profondo
la goccia, scivola,
spezza l'immagine
dietro al vetro, t'osserva
invisibile, impalpabile, infrangibile
si specchia
la vergogna
una storia avversa
convincente, consenziente;
versioni di un racconto.
Uno sguardo giudicante
confessa,
accomodante lo star dall'altra parte,
cammina sul filo
e si volta
dall'altra parte
non vuole guardar oltre,
ad occhi chiusi
saltella titubante
aldilà del muro
scorge
un altro muro
un cuore pulsante
in un cimitero
prende forma, in un lento divenire
terra di nessuno,
memoria, popolo,
una nuova identità
la terra di qualcuno
qualcuno che verrà.
Diego Saccora
diego.saccora@libero.it