Fondazione Alexander Langer Stiftung - Haiti alive
Il premio Alexander Langer 2011 è stato assegnato all'associazione di Haiti FDDPA (Fos pou Defann Dwa Payzans Aysien) in memoria di Elane Printemps, chiamata dagli amici Dadoue.
Nata a Môle Saint Nicolas durante la dittatura Duvalier, a soli vent'anni decide di lasciarsi alle spalle la vita sicura e privilegiata del convento delle suore teresiane, per aiutare i suoi compaesani, stremati dalla fame, a migliorare la propria sorte. A Dofiné, un'area di montagna particolarmente arida e isolata, fonda nel 1985 il primo centro d'istruzione della zona, una scuola primaria.
Grazie ai programmi di alfabetizzazione dei bambini e successivamente degli adulti, la popolazione di questi villaggi remoti inizia a sentirsi parte del tessuto sociale. Nasce l'organizzazione laica locale FDDPA, impegnata nella lotta per il recupero della terra, la formazione scolastica, la promozione sociale e delle donne.
Con il terribile terremoto del 12 gennaio 2010 l'attenzione del mondo e delle grandi organizzazioni internazionali si è rivolta ad Haiti. Dadoue si è attivata fin dalla prima ora. Ha organizzato una campagna per raccogliere fondi e sostenere la popolazione colpita dal sisma, accompagnando associazioni mediche estere verso le località più colpite o isolate, recandosi a curare gli sfollati nei campi autogestiti dalle reti popolari e organizzando la distribuzione di prodotti alimentari locali tra la popolazione terremotata.
Ma il 24 aprile del 2010, dopo essere riuscita a scampare negli anni precedenti alle minacce di morte da parte dei latifondisti, Dadoue Printemps rimane vittima di un'aggressione a scopo di rapina a Cité Soleil, bidonville alla periferia di Port-au-Prince.
Questo quaderno, che abbiamo voluto scritto in più lingue, si propone di documentare il lavoro di Elane Printemps Dadoue e di FDDPA. E di individuare il filo che collega il loro esemplare impegno con quello di altre esperienze, ad Haiti e in altre parti del mondo (dall'Indonesia al Giappone, da l'Aquila a Stava e Bolzano), che uniscano il loro impegno concreto di soccorso alle vittime di tragiche catastrofi ambientali, a quello per l'accesso dei diritti fondamentali necessari ad una vita degna e alla lotta per la riduzione dei danni all'ambiente causati dall'uomo.
Un grazie a coloro che ci hanno messo a disposizione scritti e testimonianze. E uno particolare agli amici della Rete Radié Resch di Padova per averci fatto conoscere Dadoue e le persone straordinarie che hanno raccolto il suo testimone.