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Fondazione Stava 1985 Onlus - scheda breve

25.4.2010

Fondazione Stava 1985 Onlus 

Il 19 luglio 1985 una colata di fango dovuta al crollo delle discariche di miniera di Prestavèl travolse la Val di Stava, seminando morte e distruzione. La tragedia portò il lutto in 64 Comuni di 23 diverse Province e 11 Regioni d’Italia. 

Quello di Stava è uno dei più gravi disastri al mondo dovuti al crollo di discariche a servizio di miniere e rimane a tutt'oggi, con 268 morti e danni per oltre 133 milioni di euro, una delle più gravi catastrofi industriali accadute in Italia.

La Fondazione Stava 1985 Onlus nasce nel 2003 per volontà dei familiari delle vittime della Val di Stava. Soci fondatori sono l’Associazione Sinistrati Val di Stava, la Magnifica Comunità di Fiemme e i Comuni di Tesero, Longarone e Cavalese.

L’intento è quello di coltivare la memoria con una prospettiva di prevenzione (anche pensando alle discariche tuttora esistenti). La Fondazione si è posta il compito della “memoria attiva” (da una citazione dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi in occasione della concessione dell’Alto Patronato del Capo dello Stato): una memoria che non è fine a se stessa, ma che vuole creare e rafforzare quella coscienza delle proprie personali responsabilità che è mancata a Stava.

Con lo scopo di trasmettere conoscenze e creare sensibilità le principali attività della Fondazione comprendono l’informazione, la formazione e la memoria.

Elementi centrali dell’informazione su genesi, cause e responsabilità del disastro della Val di Stava sono il sito web stava1985.it, il Centro di documentazione di Stava (dove è stato allestito un percorso didattico e dove si può prendere visione del cortometraggio docu-fiction "Stava 19 luglio" per la regia di Gabriele Cippollitti, con Andrea Castelli e i ragazzi di Tesero) e il sentiero della memoria sul monte Prestavèl che porta nei luoghi che furono teatro dell’attività mineraria in Val di Stava e che ospitarono i bacini di decantazione crollati il 19 luglio 1985. Inoltre sono disponibili alcuni strumenti informativi in lingua italiana, inglese e tedesca che permettono di accostarsi al tema partendo da livelli di interesse e di conoscenza diversi e graduati.

Per creare e rafforzare la cultura della sicurezza, della prevenzione, della corretta gestione del territorio e della tutela dell’ambiente la Fondazione ha avviato una serie di progetti formativi che vanno dagli incontri di educazione storico-ambientale per studenti e docenti degli Istituti superiori, all’offerta di un percorso formativo di un giorno sui luoghi del disastro e di un percorso didattico itinerante fino alla formazione tecnico-scientifica con un Master universitario di secondo livello "Analisi e gestione di sistemi geotecnici - SiGeo" - organizzato dall’Università di Trento assieme al Politecnico di Torino e all’Università di Modena e Reggio Emilia - e la progettazione di corsi di formazione post-universitaria rivolti ai neolaureati e ai tecnici delle società minerarie e delle pubbliche Amministrazioni che hanno la responsabilità della sicurezza dei sistemi geotecnici e in particolare delle opere di sbarramento e delle discariche minerarie anche abbandonate.

Purtroppo il disastro di Stava non è un fatto isolato o eccezionale. Già prima di Stava si erano verificati un po’ ovunque nel mondo più di 40 incidenti in discariche di miniera, con centinaia di morti e immensi danni ambientali. Ma anche dopo Stava gli incidenti rilevanti in discariche minerarie si sono ripetuti con la media impressionante di due incidenti circa all’anno: ad oggi sono documentati 45 incidenti dopo quello di Stava, il più grave, quello di Taoshi in Cina, avvenuto l’8 settembre 2008, con oltre 250 morti. Questa constatazione spiega l’impegno della Fondazione Stava 1985 Onlus nel campo della formazione mirata alla cultura del rispetto dell’ambiente e alla prevenzione di incidenti analoghi.

Oltre alle iniziative che ruotano attorno agli anniversari della catastrofe la Fondazione è impegnata su più fronti legati al tema della memoria.

In sinergia con il Museo Storico in Trento sta realizzando il “Progetto Memoria” con lo scopo di raccogliere, catalogare e archiviare sotto forma di videointervista i frammenti che costituiscono la memoria collettiva circa i fatti di Stava e di realizzare una banca dati alla quale potranno attingere studiosi e ricercatori dei vari campi di attività: dalla storia alla sociologia, dalla tutela del territorio e dell'ambiente alla geologia e geotecnica, dalla psicologia alla protezione e prevenzione civile.

Con il Comune di Tesero, che ne condivide e sostiene l'attività, la Fondazione ha realizzato una serie di iniziative tese al recupero della memoria del disastro di Sgorigrad, un paese della Bulgaria che il 1° maggio 1966 fu parzialmente distrutto da una colata di fango che provocò la morte di centinaia di persone Il disastro fu dovuto, analogamente a quanto avvenne 19 anni dopo in Val di Stava, dal crollo di un bacino di decantazione a servizio di una miniera di zinco e piombo.

Nell’imminenza del 25° anniversario della catastrofe, la Fondazione collabora con il Comune di Tesero e la Provincia Autonoma di Trento per la realizzazione di alcune importanti iniziative volte a sancire la rinascita morale della comunità dei superstiti assieme alla rinascita materiale della Val di Stava con la ricostruzione ormai completata.

Nella stagione 2010/2011 verrà allestita infine una rappresentazione teatrale, curata dal Gad di Trento su testo di Luisa Pachera, che ripropone in forma drammaturgica la genesi, le cause, le responsabilità della catastrofe di Stava.

27 aprile 2010

 

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