18 ottobre: Il Premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi al Senato
Il Premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi in audizione al Senato
martedì 18 ottobre 2011
Il preoccupante inasprirsi della repressione della libertà di opinione e di manifestazione del pensiero in Iran è stato tra i temi al centro dell'audizione del Premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi presso la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei Diritti umani del Senato mercoledì 19 ottobre 2011. L'audizione dell'avvocato iraniana rientra nel ciclo "Politica estera e diritti umani" promosse dalla Commissione di Palazzo Madama che ha previsto ancora: l'Onorevole Massimo D'Alema (26 ottobre), la Vicepresidente del Senato Emma Bonino (8 novembre), l'Onorevole Bernard Kouchner (29 novembre), l'Ambasciatore Laura Mirachian (6 dicembre).
Le conclusioni sono state affidate al Ministro degli Affari Esteri Franco Frattini.
REGISTRAZIONE AUDIO
http://www.radioradicale.it/scheda/283038
Rescoconto sommario audizione Shirin Ebadi
mercoledì 21 luglio 2010
martedì 20 luglio - Seduta n. 56 Commissione Straordinaria Diritti umani
Il presidente MARCENARO sottolinea l'importanza della seduta odierna ringraziando per la sua disponibilità a parteciparvi l'illustre ospite iraniana, prima donna musulmana ad essere insignita del Premio Nobel. Continua oggi il lavoro della Commissione del Senato sulla tutela dei diritti umani in Iran che, va ricordato, ha trovato uno dei suoi momenti più alti e significativi nella partecipazione proprio della premio Nobel Shirin Ebadi ad una seduta della Commissione stessa l'anno scorso.
Ricorda che nei giorni scorsi è avvenuta la liberazione di Narges Mohamadi e chiede notizie circa le sue condizioni di salute. Analogamente chiede informazioni circa le guardie carcerarie condannate a morte in Iran a seguito delle violenze poste in essere successivamente alle consultazioni elettorali. Auspica una interruzione della spirale della violenza a tutela dei diritti umani di ogni soggetto.
Auspica che l'odierna audizione possa fornire spunti sulle modalità per sostenere il processo di democratizzazione del paese e sulla situazione iraniana, estremamente instabile sotto numerosi profili.
Shirin EBADI nel prendere la parola informa preliminarmente che Narges Mohamadi successivamente alla liberazione non ha ancora purtroppo recuperato buone condizioni.
Richiama altresì la preoccupazione per la condanna inflitta ad una giornalista curda per le idee da lui espresse, nonchè per l'avvenuto arresto di un importante giornalista impegnato sul fronte della tutela dei diritti umani.
La situazione in Iran desta preoccupazione sotto numerosi profili, da un lato per l'aumento del costo della vita e dall'altro per i ripetuti episodi di violazione dei diritti umani posti in essere da un regime sempre più debole, e rispetto al quale si è andata sviluppando una consistente opposizione. Peraltro, anche all'interno del regime medesimo ci sono voci discordi, poichè vi è una parte preoccupata che gli episodi di violenza e gli atteggiamenti di politica estera e interna possano condurre alla caduta del regime. Richiama che risulta di estremo interesse per la popolazione l'istanza di posti di lavoro e di maggiori libertà, a fronte dell'aumento del livello di povertà.
Dà conto degli episodi che si sono verificati nelle ultime due settimane nei bazar di Teheran e di altre zone dell'Iran, che sono chiusi in segno di protesta rispetto al Governo non solamente per motivi di pressione fiscale, ma anche per istanze di tipo prettamente politico rispetto a decisioni che hanno portato a sanzioni economiche contro l'Iran.
Ricorda altresì le tensioni etniche e gli attentati che si sono verificati in una moschea sciita e per ritorsione nelle zone sunnite. In tale contesto, l'opposizione tenta di non esasperare le situazioni.
Quanto ai modi con cui l'Occidente può esercitare una influenza sulla situazione iraniana, evidenzia la necessità di non concentrare l'attenzione esclusivamente sulla problematica del nucleare, soffermandosi invece sulla tutela dei diritti umani.
Dichiara la propria contrarietà tanto alla prospettiva di un attacco militare quanto alla proposta di sanzioni economiche che non farebbero che peggiorare le già difficili condizioni della popolazione, e suggerisce invece iniziative che incidano direttamente sull'apparato governativo, a livello di accordi commerciali ed economici, ma anche negando i visti di ingresso per le delegazioni governative iraniane. Viceversa, costituirebbe un importante forma di pressione quella di chiedere al Ministero degli esteri iraniano di fare ingresso nel paese per incontrare i rappresentanti della società civile, quali avvocati, giornalisti, artisti, studenti e leader dell'opposizione. Il Governo con tutta probabilità negherà il permesso, e tuttavia si darà un segnale di attenzione rispetto al popolo iraniano.
Prendono quindi la parola con domande e osservazioni il presidente MARCENARO, nonché la senatrice Mariapia GARAVAGLIA (PD) i senatori PERDUCA (PD) e FLERES (PdL).
A tutti risponde la Premio Nobel Shirin Ebadi.
Il PRESIDENTE, chiude la seduta ringraziando Shirin Ebadi e i senatori per la presenza e la partecipazione al dibattito.