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3 luglio 2008 - Trento - Teatro Cuminetti-S.Chiara: prima nazionale di "Alexander Langer: profeta tra gli stupidi"

3.5.2008, recensione di Christine Stufferin
L’11 aprile a Trento, Teatro Cuminetti, si è svolta la prova aperta di Alexander Langer profeta tra gli stupidi. Il regista Mirko Artuso ha sottolineato il fatto che si trattava di una prova, che lo spettacolo non è ancora finito e che volevano sperimentare l’opera davanti a un pubblico.

 

Il foglio di presentazione recita: “Questo spettacolo non vuole essere una biografia di Alexander Langer e tantomeno una sua celebrazione. Non ci importa raccontare Alex, tanti lo hanno fatto. Ci importa metterlo in relazione con il nostro mondo…”

A seconda dei danni o vantaggi delle azioni lo storico Carlo Maria Cipolla individua quattro tipi di comportamento umano: intelligenti, sprovveduti, banditi e stupidi. “Una persona è stupida se causa un danno a un'altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita".

La scena è essenziale, anche lei ancora un po’ in allestimento. Una parete chiara, un recinto, una radio, un tronco di albero con un coltellaccio impiantato e … una gallina che attira subito l’attenzione del pubblico (gli spettatori dall’anima più animalista avanzeranno delle remore su questa presenza in scena …).

Assistiamo a un monologo, un crescendo implosivo di toni e emozioni, in cui Andrea Brunello risulterà via via più convincente. Olmo, un macellaio, si è ferito sul lavoro. Si è trattato di un tentativo di suicidio? Lui non è in grado di dirlo. Sta di fatto che l’accaduto sconvolge la sua vita. “Come posso continuare a uccidere?”, si chiede. E ancora: “Non so più chi sono”. Parla a se stesso, alla moglie e alla gallina. In modo un po’ ossessivo continua a entrare e uscire dal recinto. Anche lui rinchiuso … in una vita. La realtà lo richiama, tenta di riprenderlo con insistenti squilli di cellulare, ma lui prosegue il filo dei suoi pensieri. Quest’uomo semplice, inquadrato, che da anni non fa altro che il suo mestiere, in ospedale conosce e inizia a leggere San Francesco (figura poco più che abbozzata), Don Milani il prete di Barbiana e soprattutto Alexander Langer. Scopre argomenti, temi, sensibilità, approcci, stili di vita del tutto diversi.

Tuttavia la scoperta non dà speranza o un esempio da seguire, non indica la via o un senso a questo uomo per niente abituato all’introspezione. Prevale l’impotenza, il “perché nessuno li ha ascoltati?”. (Bello l’esempio dell’Isola di Pasqua e dei suoi alberi di cocco che non ci sono più.) San Cristoforo ha assunto il suo compito, se ne è fatto carico. E noi? Che è duro e difficile essere un Hoffnungsträger lo ha detto e scritto anche Langer. Il suo suicidio getta un’ombra di sconfitta. Olmo, angosciato, si limita a porre domande, non si capacita del fatto che siano rimasti inascoltati (“Eppure la città di Ninive ascolta Giona, si pente e si converte…”) e così il “continuate ciò che era giusto” del biglietto che Langer ci ha lasciato risulta sbiadito, sottovoce, accennato, lui sì inascoltato.

Christine Stufferin 

Giovedì 3 luglio a Trento – Teatro Cuminetti -Centro Santa Chiara – ore 20.30

Prima nazionale di: 

“Alexander Langer. Profeta tra gli stupidi”, un monologo teatrale realizzato da Andrea Brunello e Mirko Artuso, Compagnia teatro di bambs. Ingresso gratuito.

 

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