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Da Sarajevo per la cittadinanza onoraria ad Alex

19.10.2021, Gabriele Santoro

Nella notte tra il 25 e il 26 agosto 1992 iniziò il bombardamento della biblioteca nazionale a Sarajevo. Era una delle più ricche biblioteche d’Europa e praticamente venne distrutto il patrimonio straordinario di due milioni di libri. Alla presenza della sindaca di Sarajevo Benjamina Karić e dell’Ambasciatore italiano in Bosnia ed Erzegovina Marco Di Ruzza, la Vijećnica, restaurata e riaperta nel 2014, ha ospitato la cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria postuma ad Alexander Langer, sostenuta anche dall’iniziativa della nostra Ambasciata e del Generale Jovan Divjak, per l’alto impegno umano e politico per la pace nella ex Jugoslavia, e in particolare a difesa di Sarajevo durante l’assedio.

 

Silvano Motto, membro del direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha partecipato alla serata, accogliendo l’onorificenza con queste parole condivise con Sabina Langer.

 

Sarajevo, 07/10/2021

 

Il riconoscimento dellalto impegno umano e politico di Alexander Langer per la pace nella ex Jugoslavia, e in particolare a difesa della città di Sarajevo durante l’assedio, è un segnale importante che ci rende felici ed è una promessa rivolta al futuro della Bosnia ed Erzegovina.

 

La bellezza di Sarajevo consiste anche nella sua essenza cosmopolita. Alexander credeva nella coesistenza pacifica tra culture e gruppi etnici da realizzare nel dialogo tra società civile e politica. Nel 1992 il Verona Forum nacque proprio per far sentire le voci per la pace e la convivenza messe a tacere dalla violenza delle armi. La concessione della cittadinanza onoraria pensiamo corrisponda alla volontà della città di non tradire questo cammino di civiltà.

 

Alexander sapeva leggere il passato, interpretare il presente e indicare orizzonti nuovi. Venticinque anni fa manifestava l’urgenza dell’adesione della Bosnia all’Unione Europea che resta un’istanza decisiva. La nostra forte speranza è che tutte le istituzioni collaborino affinché venga raggiunto questo traguardo.

 

Il pensiero e l’opera di Alex hanno piantato semi che germogliano come la comunità interetnica Adopt Srebrenica, inaugurata nel 2005 col sostegno della Fondazione Alex Langer, che è un laboratorio di socialità, memoria e convivenza. La realtà di Srebrenica è ancora molto complessa e difficile. Non dimenticarla e cambiarla è un dovere che riguarda tutti noi.

 

Negli anni la Fondazione Langer ha premiato e valorizzato personalità capaci di costruire ponti tra i popoli come la sociologa serba Nataša Kandić e la pediatra kosovara Vjosa Dobruna entrambe impegnate, a rischio della libertà e della loro stessa vita, per il rispetto dei diritti umani e della democrazia in Kosovo e Serbia. Sottolineiamo la nostra vicinanza a una donna importante per la Bosnia qual è la psichiatra Irfanka Pašagić del centro Tuzlanska Amica, che da trent’anni si occupa di curare i traumi della guerra che affliggono le persone e si trasmettono attraverso le generazioni.

 

Oggi Alex sarebbe in prima linea per la tutela dei diritti dei migranti. Non è possibile affrontare il fenomeno migratorio, immaginando di occultarlo. Nel ringraziarvi ancora per questo momento prezioso, continuiamo a lavorare insieme per un mondo più umano.

 

 

Il video integrale della cerimonia con l’intervento di Silvano dal minuto 1:13:04

 

https://youtu.be/QpJxO0GeTPs

 

 

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