Roberto Molle - Alexander
Strana musa
distorta
ha folgorato
con strale e veleno
il suo tiepido
andare nel tempo,
travestito da elfo
e nutrito d'assenzio
quasi
un abaco spento
che ha i numeri cavi
come baccelli riarsi
al triste sole d'agosto.
Ritrovati anni persi
come dati avariati,
l'infanzia da mite
e l'alveare
con i segreti svelati,
Alexander Langer
da nord
è sceso alle valli,
con un sogno
di ragazzo
nel cuore,
messaggio aperto
e solco di pace
che batteva fiero
con falce di giada
orpelli e beghine
sulle vie dell'Europa
venuta a mancare
di fiera o altarino.
E lui
il vento,
che sbriciola
rocce severe
e cala basso
la sera, lo sfidò
ed era d'estate,
chiederei ora
al vento
di riportarci
quei grumi di suono
e le timide voci
raccolte
nei giorni dell'est,
ci appartiene
come i rosari
per le perpetue
il seminare pacifista
di quel viaggiatore
leggero.
(da "Sogni senza dolcezza" - 2006)
scrissi questo quando seppi di Alex, di come aveva vissuto e di come, andandosene, in realtà non ci abbia mai lasciati.