Alexander Langer Alexander Langer Racconti e ricordi

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Claudio De Franceschi - Alex a Telves

21.6.2014, lettera e un ricordo di Claudio

Alex.  Il dvd con il suo Volto è qui sulla scrivania da sempre.
Lo presi dai Comboniani al Giubileo degli Oppressi del 2000 a Verona dove Padre Alex Zanotelli ribadì tracce e pensieri. Anche lui Alex.
Sono nato il 3 11 1966 nei giorni dell'alluvione.
Nella mia famiglia la politica è sempre stata presente nei discorsi quotidiani. mio nonno anarchico contadino, zii col pugno alzato per Berlinguer e la mamma timorata di Dio.
Nel cortile della cascina sentivo nomi come lotta continua, potere operaio e poi Moro e le br. Leggevo fumetti e andavo all'oratorio. poi arrivò la pubertà e divenni triste, solitario, sognavo di fare il liceo classico e il giornalista, ma un professore stronzo e carogna di matematica mi faceva piangere in classe tutti i giorni .
A sedici anni iniziai a fare l'operaio proprio nei giorni del referendum sulla scala mobile e fu un grande dolore vedere i miei colleghi anziani incavolati come delle biscie per l'esito. Iniziai a votare per Democrazia Proletaria.
Fu in quel contesto che cominciai ad interessarmi ad Alex, leggevo tantissimo e mi imbattei in varie occasioni in suoi scritti e pensieri.Con la fine di Democrazia proletaria il mio voto si indirizzò sui Verdi.
Iniziai ad occuparmi di volontariato e mi riavvicinai agli amici d'infanzia e alla Chiesa incontrando da vicino il Cardinale Martini. Andavo spesso a Milano dove avevo un filarino con una ragazza di famiglia borghese ma con frequentazioni di estrema sinistra.
In piena tragedia della Yugoslavia nel maggio del 1992 ci fu l'attentato a Falcone e cinque giorni dopo allo stadio di San Siro ci fu il concerto di Venditti collegato con Samarcanda di Santoro.
Io ed alcuni amici avevamo preso i biglietti e realizzai per l'occasione uno striscione di oltre venti metri con scritto "CROAZIA, ERITREA, PALERMO, QUANDO IL PARADISO". era la pista di Alex, era il mio modo di seguirne la traccia pacifista e non violenta. Santoro fece inquadrare quello striscione ed io iniziai a sentire un dolore profondo.
Quando sentii la notizia della morte di Alex fu per me un momento tristissimo. da un anno ero ripiombato nella mia tristezza e solitudine.
Avevo iniziato anche io a soffrire tradimenti e a caricarmi di tutti i problemi che avevo intorno. Comprai tutti i giornali. Dovevo Capire. E da quel giorno Alex fu una costante presenza nei miei discorsi. Mi candidai nei Verdi per le provinciali e le regionali, divenni consigliere di minoranza in un comune Leghista. Mi battei per la salute e fui pugnalato da persone a me vicine. Ho lasciato ogni impegno pubblico da tre anni ferito e prostrato e con una crisi familiare e personale fortissima. Da oltre dieci anni non vado in chiesa. Da moltissimi anni passo le vacanze tra l'alpe di Siusi e l'alta Pusteria e quest'anno per la prima volta ero completamente da solo visto che dopo diciotto anni di matrimonio senza figli ho chiesto a mia moglie di fermarci. Non so perchè, ma appena arrivato a Sesto giovedì trenta agosto ho sentito il bisogno di andare a trovare Alex, era un po che ci pensavo, perchè nella mia solitudine pensavo al suo gesto estremo e alla lettera che aveva lasciato. E cosi sotto la pioggia mi sono avviato la mattina del 31 verso Vipiteno. Arrivai su al paesino e non essendo sicuro del cimitero entrai nel bar adiacente. Chiesi al ventenne dietro al bancone un caffè e se per favore poteva dirmi se era quello il cimitero dove era sepolto Alex Langer, in quanto non riconoscevo la foto pubblicata su uno dei libri che avevo. Mi disse che non sapeva chi fosse Alex e anche tre avventori non mi degnarono di una risposta. Il bello è che c'era una foto di un morto nel bar che rividi al cimitero dopo a pochi passi dalla tomba di Alex. Girai tutto il cimitero e quando pensavo di non trovarlo vidi la tomba. Le lacrime mi sono esplose dentro, le stesse che mi avevano colto quindici giorni prima, quando in una mia via crucis personale, ero salito a ferragosto a longarone a vedere la tragedia del Vaiont. Ho lasciato il cimitero cosi, la maglietta come dono e mi fa piacere davvero che l'hai raccolta. Ho lasciato Vipiteno mentre il Mio cardinale Martini moriva. E' curioso che che proprio il giorno che sono salito da Alex e nelle ore in cui piangevo sulla tomba lui se ne andava. Sono rientrato a Varese e il Sabato successivo sono andato a Milano in duomo sulla tomba del Cardinale, ho resistito un minuto e poi io e Alex siamo usciti tra le lacrime. Io so cosa ha provato Alex. Non ce la faceva più, non aveva più la forza di lottare.
Probabilmente si sentiva divorato. Domani ho un impegno a Milano e la sera  mi fermerò alla serata dedicata a Mauro Rostagno, ascolterò la figlia. Anche io ho smesso di Crederci, però quando vedo i giovani che s'impegnano, che piangono e ballano ai concerti come sabato mi sento un po meglio.
Fammi sapere se c'è qualche cosa che posso fare per la fondazione o se c'è qualche progetto in cui posso provare a dare una mano. Forse in Alex posso ritrovare la forza di sperare.Io collaboro con un settimanale del sindacato svizzero e vedrò se riuscirò a scrivere qualche cosa sui temi ambientali.
Dai una carezza alla moglie di Alex da parte mia.
grazie.

Claudio De Franceschi. Greenpeace Varese.

 

Ero passato sulla tomba di Alex all'inizio di settembre 2012 e vi avevo trovato una maglietta di Greenpeace, con un bigliettino di sauto. Siamo riusciti a conoscerci fortunosamente, per troppo poco tempo. Abbastanza per avere nostalgia della sua sensibilità e fragilità. Mi ha fatto sapere la moglie Roberta Capellaro che "aveva raggiunto Alex",  se ne era andato improvvisamente il 21 giugno 2014.

Lo voglio ricordare con il contenuto della prima mail che mi aveva mandato nel 2012 parlando di sè e di Alex  (edi rabini)

 

 

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