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Alexander LAnger "Il viaggiatore leggero", Scritti 1961-1995
1.6.2004, ed.Sellerio, Palermo, collana Fine Secolo 4.edizione
Introduzione di Adriano Sofri: C'è stato in Italia un politico-impolitico che ha avuto il coraggio di guardare alla presenza umana sulla terra e alla convivenza fra persone e genti diverse con una intelligenza profonda e una generosità di sentimenti che i tempi stretti e la selezione al ribasso della politica di norma escludono. E' stato Alexander Langer, che ha fatto tesoro di una formazione famigliare e regionale incline all'uso di più lingue, al confronto di più popolazioni e tradizioni, all'ingombro e all'invito dei confini. Quando ha deciso di uccidersi - a Firenze, in un giorno d'estate del 1995 - Langer era parlamentare europeo, e in quel ruolo si era prodigato nei luoghi in cui la vecchia storia del mondo tornava a mettere in scena l'odio, l'insofferenza, la brutalità delle superbie nazionaliste, delle guerre di sopraffazione e delle pulizie etniche; come nei luoghi in cui la storia umana arriva sull'orlo della distruzione del monfo stesso, delle sue risorse naturali e della sua bellezza. La Bosnia e il Kossovo, l'Amazzonia o il Messico: l'intero mondo minacciato è stato la patria di questo campione delle piccole patrie, a partire da quel suo Sudtirolo in cui riconosceva la ricchezza della convinzione e la meschinità della misconoscenza reciproca. E' qui pubblicata una molto ampia raccolta di scritti che cominciano dal primo impegno religioso e civile dell'adolescente Langer. Sono articoli per giornali e riviste, testi di interviste e colloqui, ritratti di persone e resoconti di viaggi e di amicizie - da don Milani a Ivan Illich e Reinhold Messner -, appelli per campagne militanti e spiegazioni sul funzionamento delle istituzioni, disgressioni autobiografiche e confessioni personali, come la bellissima lettera al "Caro San Cristoforo". Si troverà qui, con meraviglia, un libro di testo vivace e lungimirante per chiunque voglia misurarsi col nostro destino sulla terra, e la testimonianza di una vita invidiabilmente ricca di lingue parlate e ascoltate, di viaggi e di incontri, e soprattutto, nonostante la stanchezza, di amore.