Una delegazione della Fondazione partecipa alla Marš Mira - Marcia della Pace”,
L'11 luglio 1995, l'Esercito Serbo-Bosniaco [VRS] e le milizie paramilitari serbe entrarono a Srebrenica, sfondando la “zona protetta” e la popolazione bosniaco-musulmana rifugiata in città scappò dividendosi in due colonne: la prima [20-25.000 persone, principalmente donne, bambini, anziani, malati e feriti] si diresse verso Potočari, [oggi sede del Centro Memoriale] dove c'era il comando del Duchbat [Caschi Blu olandesi] in cerca di protezione e la seconda [12-15.000 uomini] tentò la fuga attraverso le montagne [zona interamente controllata dalla VRS e dai paramilitari ultra-nazionalisti serbi] per raggiungere i “territori liberi” della odierna Federazione Croato-Musulmana, controllati dalla ARBiH [Esercito della Bosnia Erzegovina]
La “Marš Mira - Marcia della Pace” percorre a ritroso il cammino che fece la colonna dei 12-15.000 uomini. 110 chilometri, da Nezuk a Potočari, con partenza l'8 luglio mattina e arrivo il 10 luglio sera, passando in luoghi in cui avvennero esecuzioni di massa e in cui sono state ritrovate numerose fosse comuni [circa 6.000 degli oltre 8.000 bosniaco-musulmani vittime del genocidio di Srebrenica, facevano parte della colonna di uomini che tentò la fuga attraverso le montagne. La VRS e i paramilitari serbi e serbo-bosniaci, braccarono quella colonna ..esecuzioni di massa furono commesse a Snagovo, Liplje, Kamenica, Konjević Polje e numerosi altri paesi e frazioni della municipalità di Srebrenica, di Bratunac, di Zvornik, in cui vennero poi ritrovate fosse comuni].
L'11 luglio, presso il Centro Memoriale di Potočari, si terrà la cerimonia di commemorazione delle vittime del genocidio di Srebrenica e l'inumazione di altre 614 persone che sono state riconosciute dal ICMP-PIP [International Commission for the Missing Persons -Podrinje Identification Program] e che si aggiungono alle 4523 già lì seppellite. . Le operazioni di ritrovamento e riconoscimento delle vittime del genocidio di Srebrenica, sono particolarmente complesse. I militari e paramilitari al comando del generale Ratko Mladić, autori materiali dei massacri, per occultare questa grande massa di cadaveri, scavarono delle fosse comuni, il cui contenuto venne poi schiacciato con macchinari pesanti e smistato in fosse comuni secondarie, terziarie, ecc. Ogni anno, l'11 luglio vengono sepolti i resti che si riescono a identificare con una complessa procedura di mappatura del DNA dei parenti superstiti e un lavoro di riassociazione dei pezzi di scheletro [che vengono ritrovati anche in 3-4 fosse comuni diverse] per poterli identificare.
Alla “Marš Mira - Marcia della Pace” si prevede che partecipino 6-8 mila persone, assistite dall'Esercito Bosniaco che fornisce acqua, tende, cibo essenziale, servizio medico. L'11 luglio, si congiungeranno alle migliaia di partecipanti alla commemorazione e alla dženada [cerimonia funebre musulmana].
Lo scorso anno, per i 15 anni del genocidio di Srebrenica, parteciparono alla commemorazione dell'11 luglio anche il presidente della Serbia Boris Tadić e il ministro degli esteri della Croazia.
I volontari del gruppo Adopt Srebrenica [progetto promosso dall'associazione Tuzlanska Amica e dalla Fondazione Alexander Langer Stiftung] ci comunicano che alla “Marš Mira, dello scorso anno, hanno partecipato anche alcuni ex Caschi Blu olandesi che avevano rifiutato di ricevere una medaglia al valore dal loro governo. Proprio oggi una corte d'appello dell'Aja ha dichiarato, su richiesta di tre cittadini bosniaci, che il governo olandese è obbligato ad un risarcimento nei loro confronti per corresponsabilità nel massacro.
6.7.2011
Fondazione Alexander Langer Stiftung, Onlus
Progetto “Adopt Srebrenica” Projekt
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