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Tra il Papa e Clinton

19.8.1994, "Il Giorno" - Il viaggiatore leggero
Peccato che la preparazione della Conferenza ONU sulla popolazione, che si aprirà al Cairo in settembre, nel nostro paese riesca solo a risuscitare vecchi steccati: o si sta col Papa o con Clinton, o si è per l'aborto o per la vita.

-La realtà è più differenziata e non rientra in questi schemi. Ne ha preso atto il Parlamento europeo, che è riuscito a formulare, pochi mesi fa, una coraggiosa posizione, modificando attraverso un serio dibattito ed impegnative votazioni l'originaria impostazione piuttosto appiattita sulla Banca mondiale ed i tecnocrati delle agenzie internazionali.

Il loro approccio si potrebbe - schematizzando - riassumere così: 1) nel Sud del mondo si trova oggi concentrata - sotto forma di ricchezza di biodiversità e di prole - "la cassaforte biologica dell'umanità", che popolazioni e governi del Sud non sanno gestire; 2) il Nord industrializzato ha acquisito la tecnologia necessaria per 'valorizzare' ed amministrare queste ricchezze, ora bisogna convincere il Sud ad accettare la strumentazione ed i parametri approntati; 3) in quest'ottica si situano banche dei semi, ricerca e industria biotecnologica, controllo demografico, brevettazione della 'materia vivente', governo mondiale delle risorse... Al Cairo si vorrebbe completare l'opera iniziata nel 1992 a Rio (Conferenza UNCED): ricondurre alla ragione di uno sviluppo industriale e tecnologico a misura di Nord l'anarchia ambientale e demografica che vede il Sud pieno di ricchezze incontrollabili, mentre il Nord, ormai fortemente inquinato, impoverito dal punto di vista ambientale e demografico, sarebbe attrezzato per assumere le leve di un razionale ed oculato controllo e sfruttamento di tanto ben di Dio.

Al Cairo non si confronteranno,in primo luogo, Clinton 'il tecnocrate', con Wojtyla 'l'oscurantista', nè si deciderà quanto l'interruzione volontaria di gravidanze indesiderate debba essere legalizzata nel mondo. Piuttosto si dovrà scegliere tra due linee di fondo. La prima prevede un'impostazione precettiva, con il ricorso massiccio al controllo autoritario delle nascite (persino ad insaputa delle donne e degli uomini che ne saranno oggetto), applicato non molto diversamente dalle ricette di 'aggiustamento strutturale' che il Fondo monetario abitualmente somministra ai paesi poveri. La seconda vede la condizione fondamentale per una ragionevole limitazione della valanga demografica nella crescita dell'autonomia materiale e culturale delle popolazioni interessate, soprattutto delle donne, e nella modificazione globale e bilanciata degli stili di vita e dei fortissimi squilibri che ne sono il presupposto. Come può un Nord inquinatore e sprecone imporre al Sud di fare meno figli e tagliare meno alberi?

L'Italia si potrebbe presentare con una buona credenziale al Cairo: è un paese che oggi è spontaneamente "a crescita demografica zero" e non viene identificato appieno con i "7 Grandi". Ma allinearsi con Banca mondiale, USA e Fondo monetario significherebbe solo dare un ulteriore spinta ai diversi integralismi (ideologici, religiosi o etnici che siano), che a quel punto rischiano di diventare gli unici interlocutori di chi si oppone ad una modernizzazione forzata ed omologatrice, che penalizzerebbe ed emarginerebbe ulteriormente gran parte dell'umanità.

da "Il Giorno", 19.8.1994 con il titolo redazionale: "Cerchiamo di non resuscitare vecchi steccati"
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