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Sulla conferenza per un patto di stabilità in Europa

9.3.1995, pe - B4-0413/95
PROPOSTA DI RISOLUZIONE presentata a norma dell'articolo 37, paragrafo 2, del regolamento dagli onn. Langer, Aelvoet e Gahrton a nome del gruppo Verde sulla conferenza per un patto di stabilita' in Europa

Il Parlamento europeo,

A. considerando che dal 20 al 22 marzo 1995 si svolgerà a Parigi la Conferenza finale per il cosiddetto "patto di stabilità",

B. ricordando la relazione della propria missione che aveva osservato i lavori della prima sessione della Conferenza (Parigi, 25 e 26 maggio 1994),

C. riferendosi anche all'esposizione che ne ha fatto il ministro Juppé, nella sua qualità di Presidente del Consiglio in carica, in occasione del suo incontro con la commissione per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa del Parlamento,

D. confrontando i prevedibili risultati finali con le intenzioni a suo tempo proclamate intorno all'"iniziativa Balladur",

1. deplora che un'iniziativa voluta per la stabilità in Europa si stia risolvendo sostanzialmente in una bolla di sapone e ritiene che la mancanza di risultati concreti sia innanzitutto da far risalire alla mancanza di una concezione chiara e alla confusione intorno al ruolo di diverse istanze europee e internazionali quali l'Unione europea, la CSCE prima e l'OCSE poi, l'UEO e altre ancora;

2. si rammarica che una siffatta iniziativa (dettata forse da ragioni di politica interna più che internazionale) appaia come rivolta più a paesi e governi stabili che non a rimuovere cause di instabilità, "un ospedale per curare i sani" piuttosto che un contributo reale all'identificazione e alla soluzione di fattori di instabilità;

3. ritiene che il primo è più importante contributo alla stabilità che l'Unione europea possa offrire sia la proposta di uno stretto legame associativo con l'Unione stessa, da indirizzare a coloro che sono minacciati nella loro integrità e nella loro stabilità (come, per esempio, la Bosnia-Erzegovina e la Macedonia) e si propongono di preservare condizioni di democrazia anche in situazioni difficili;

4. sottolinea che appare inutile e controproducente voler duplicare attività e funzioni dell'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa) e che una comune politica estera e di sicurezza dell'Unione rivolta ai fini che si proponeva il patto di stabilità possa ottimamente dispiegarsi in seno a detta organizzazione;

5. ritiene che l'idea di legare una politica per la stabilità, per la democrazia e il diritto e per la pace a una politica di incentivi politici ed economici vada comunque sviluppata e che l'intera concezione per l'integrazione dei paesi europei non ancora membri dell'Unione debba perseguire questa ottica;

6. ribadisce che l'Unione deve sviluppare al più presto una visione concernente il suo apporto alla politica di pace delle organizzazioni rappresentative internazionali quali l'ONU e l'OCSE;

7. ribadisce altresì che l'Unione deve elaborare una concezione che preveda ai suoi margini orientali e meridionali dei processi di integrazione complementari al processo di unificazione europea;

8. ritiene che elementi fondamentali di stabilità consistano nei seguenti criteri, che l'Unione europea dovrebbe applicare nella sua politica:

a) le frontiere degli Stati non devono essere spostate ma piuttosto superate in più ampi processi di integrazione su base democratica;

b) gli ordinamenti degli Stati devono basarsi su criteri di cittadinanza democratica e civile, non etnica, razziale o religiosa, e devono conseguentemente garantire il pieno rispetto dei diritti umani e delle minoranze, indipendentemente dalla loro consistenza e dall'esistenza di una "nazione tutrice";

c) le istituzioni internazionali devono incentivare e premiare gli elementi a favore della convivenza e dell'integrazione e scoraggiare e penalizzare i processi di esasperazione, di disintegrazione e di discriminazione etnica;

9. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e al segretariato della Conferenza per un patto di stabilità.
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