Alexander Langer Alexander Langer Scritti di Alex Langer Alto Adige Südtirol

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Dissidenti sudtirolesi

1.3.1986
A metà degli anni '60 comincia a manifestarsi un po' più liberamente il dissenso sudtirolese di lingua tedesca. Principale luogo di incubazione: la "Südtiroler Hochschulerschaft", l'associazione degli universitari, i quali essendo il Sudtirolo privo di Università sono sparsi in numerose città universitarie, a maggioranza in Austria: Innsbruck, Vienna, Graz, Padova, Firenze, Milano, Bologna, Salisburgo, Roma, Monaco, Zurigo, Venezia... Sarà questa la prima e a tutt'oggi l'unica organizzazione di massa sudtirolese in cui prevale, fin da quel tempo, una maggioranza non conformista. Mi ci impegno anch'io, rafforzato dal fatto di avere un "gruppo misto" alle spalle. I nostri temi principali sono la battaglia per la democratizzazione e il pluralismo ideale e politico nella comunità di lingua tedesca. Non ci basterà lo "skolast", la rivista degli universitari: Con Siegfried Stuffer e Josef Schmid fondiamo "die brücke" il ponte, nel 1967. Non sempre siamo d'accordo su tutto: quando scrivo della necessità di una "nuova sinistra" (novembre 1967) e di arrivare all'organizzazione pluri-etnica nella politica sudtirolese (1968), il collettivo redazionale vuole sottolineare che si tratta di idee solo mie. Sul "pacchetto" si delinea una posizione comune: fare presto e andare oltre. Nel 1969 "die brücke", che dal 1968 aveva cominciato a ospitare articoli anche in lingua italiana, cessa le pubblicazioni, Le strade dei redattori si dividono: chi approda alla socialdemocrazia sudtirolese, chi al partito comunista, chi alla sinistra extra-istituzionale. Nel nostro "laboratorio letterario" hanno pubblicato le loro prime opere Norbert C. Kaser, Joseph Zoderer, Roland Kristanell e altri. E nell'insieme "die brücke" aveva dimostrato la possibilità di un cammino autoctono della giovane sinistra tirolese. Tra i suoi interlocutori più solidali e disponibili troviamo l'avv. Sandro Canestrini, uomo di sinistra che ha saputo capire e distinguere tra i "dinamitardi" tirolesi e il bacillo neonazista.

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