Nick e la sua esperienza da volontario in Fondazione

Mi chiamo Nick Franceschi e sono nato e cresciuto a Bolzano. Ho appena finito il secondo anno di studio all’università di musica e diritti umani. Qualche mese fa ero alla ricerca di un modo di passare l’estate che fosse sia sensato che educativo, che potesse sia aiutarmi negli studi che anche farmi sentire più connesso al territorio e a casa - una connessione che, studiando negli Stati Uniti, spesso mi manca. Ho così pensato alla Fondazione Langer, di cui avevo sentito parlare, che, in seguito al mio contatto e un colloquio, mi ha offerto un tirocinio di otto settimane.

Ѐ stata un’esperienza bellissima. Da tempo sogno di lavorare in un’organizzazione non governativa, un giorno. Ilaria Cagnacci, coordinatrice della Fondazione, con grande pazienza e disponibilità mi ha fatto conoscere tutti gli aspetti più importanti che un tale lavoro comporta. Progettazione, comunicazione, archiviazione, contabilità… Ѐ stata una vera e propria esperienza a 360° gradi, che mi ha permesso di farmi un’idea del range di compiti possibili e di approfondirne alcuni secondo le necessità del momento e i miei interessi.

Penso di essere rimasto più colpito dall’aspetto burocratico. Se la burocrazia necessaria per esistere come singolo individuo già è complessa - certificazioni, rinnovi di documenti, deleghe… - allora la burocrazia necessaria ad un’organizzazione del genere è di un altro livello. Contratti, bandi, fatturazioni, un mondo infinito e infinitamente complesso per il quale serve davvero una guida se ci si vuole avventurare e non perdersi.

Mi ha portato grande soddisfazione poter condividere skills imparate e scuola e fuori, e vedere la loro applicazione portare subito a risultati utili e concreti. Questo aspetto purtroppo spesso nel percorso universitario statunitense viene a mancare… Ho potuto offrire la mia conoscenza del tedesco e dell’inglese per tradurre parti del sito della Fondazione, e le mie conoscenze grafiche per aiutare con l’aspetto social media. Anche la mia formazione strumentale mi è stata utile: per orizzontarsi e mantenere ordine tra email, liste di contatti, e materiali dell’archivio, ci vuole una metodicità e una capacità di concentrazione non da poco!

Soprattutto, però, quello che mi rimarrà impresso è la vicinanza alla figura di Alex Langer che ho potuto sperimentare in queste settimane. Ho avuto occasione di leggere diversi dei suoi scritti, così come scritti di persone che lo ricordano. Non può non colpire una storia di tale dedizione e amore per una causa, una vita passata a cercare di portare pace e convivenza tra etnie diverse e tra umanità e natura. Un’esperienza di grande umiltà anche poter conoscere, attraverso articoli e interviste, il lavoro di Olga Karatch, attivista bielorussa recipiente del premio Langer 2023. Olga Karatch, fondatrice e direttrice dell’organizzazione Our House, si batte per il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare bielorusso, per cui, nella sua patria, rischia la pena di morte.

Ringrazio di cuore Ilaria Cagnacci per avermi seguito e insegnato così tanto, Sandro Slomp per avermi introdotto all’archivio, e la Presidente Christine Stufferin per avermi permesso di fare questa preziosissima esperienza in Fondazione Langer!