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I premi Langer alla Camera dei Deputat1 2012 - L'intervento di Irfanka Pašagić

5.12.2012, Fondazione Alexander Langer

L’intervento di Irfanka Pasagic il 20 novembre alla Camera dei Deputati, in occasione della Presentazione del libro sui Premi Langer 1997-2012

Volevo ringraziare la Fondazione Langer perché dopo 17 anni dal genocidio è una delle poche organizzazioni che riconosce la tragedia di Srebrenica come non conclusa, che molti problemi rimangono. E che sostiene con il progetto “Adopt Srebrenica” l’impegno di una generazione nuova. Che ci ha restituito Alexander Langer in Bosnia Erzegovina, dove sanno bene quanto ha fatto insegnandoci che la convivenza è possibile e che le differenze possono unirci-

 Yolande Mukagasana ha già detto che lì il genocidio viene ancora negato. Un genocidio accaduto davanti agli occhi di tutti, per cui nessuno può dire di non aver saputo. Quelli che dicono di non saperlo in realtà non hanno voluto sapere.

Vorrei invitarvi ad andare a Srebrenica, di parlare con le persone semplici, non con i politici che guadagnano lì bene lavorando nelle istituzioni dello Stato. Sono convinta di ciò che ha scritto Luca Leone: che Srebrenica è una vergogna.che persiste più che mai.

Pochi giorni fa è venuto a Srebrenica l’ambasciatore del paese che risulta collegato al genocidio (ndr. erano olandesi i soldati che avrebbero dovuto difendere la città).. Ha detto che il suo paese ha regalato 200 milioni a Srebrenica.

Se fossi stata al posto suo avrai tanta vergogna, perche i soldi che hanno regalato non si vedono assolutamente.  Srebrenica è una casa completamente distrutta, una casa senza fondamento dove la ricostruzione è partita dal tetto. Dove è possibile che una vittima incontri per strada il suo carnefice. Migliaia di madri cercano ancora il corpo dei figlio.

Io non sono convinta che la Srebrenica a guerra sia finita. E’ un dato di fatto. Lì si gioca un gioco politico e ognuno tra e profitto senza pensare a ciò che accade alle persone semplici. Nessuno in BiH come in Europa vuole una Srebrenica normale.

Era una città che viveva benissimo grazie alle sue terme. Qualche hanno fa un imprenditore serbo le aveva acquistate e aveva investito nella sua ricostruzione. Molti speravano che la vita potesse riprendere, ma i lavori sono stati fermati proprio per ragioni politiche forse perché dava fastidio che fosse previsto un numero uguale di lavoratori serbi e bosgnacchi.

Srebrenica è l’unica città della BIH che dopo le elezioni d’inizio ottobre non ha ancora un Sindaco per via del mancato reciproco riconoscimento della validità del voto.
La tragedia di Srebrenica continua. Non girate lo sguardo. Venite a Srebrenica perché se la situazione persiste vuol dire che il genocidio paga.
Una gran parte della Repubblica Srbska è ormai monoetnica. Di Brcko hanno fatto un distretto autonomo per ragioni economiche. Non riesco a capire perché non vogliono concedere lo stesso status a Srebrenica che ha bisogno di un protettorato internazionale perché i diritti vengano rispettati e per dimostrare che il delitto non va premiato.

 

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