Alexander Langer sul terrorismo internazionale e il diritto di asilo
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Langer (V). — (DE) Signor Presidente, colleghe e colleghi, in realtà siamo piuttosto sconvolti per il fatto che qui ci si sta comportando come se una qualche autorità belga appoggiasse il terrorismo o se fosse già stata accettata una richiesta di asilo. Invece non è così. Noi non appoggiamo il terrori-smo, né tantomeno lo appoggiano le autorità bel-ghe e l'Alto commissario per i rifugiati delle Na-zioni Unite. L'accettazione di una tale richiesta equivarrebbe al disprezzo dei diritti civili e dello stato di diritto da parte del Parlamento europeo. Perché fino a quando, sulla base di motivazioni di cosiddetto interesse nazionale, determinati reati vengono perseguiti per vie legali, ad esempio reati ascrivibili a minoranze nazionali e connessi con la libertà di religione, l'obiezione di coscienza al ser-vizio militare, lesa maestà o altro, deve esistere un ambito dello stato di diritto in cui le richieste di asilo possano almeno venire esaminate. Poiché fino a quando una giustizia di colore nazionale e una legislazione di colore nazionale domineranno in questo modo deve esservi, per contro, anche una protezione delle leggi. Ci compiacciamo, dun-que, del fatto che le autorità abbiano acconsentito all'esame di questa richiesta. Esse la esamineranno autonomamente e giudicheranno in merito.
Data 16 Dicembre 1993
Durata 00:01:30 Numero indice PE041 Lingua tedesco, traduzione simultanea in inglese
Argomenti ASILO POLITICO - PARLAMENTO EUROPEO - TERRORISMO INTERNAZIONALE - VERDI - VOTO
In allegato verbale PE 16.12.1993
A cura di Andrea Maori e Marta Palazzi
PE3_AP_DE_1993_DE19931216-020080IT.pdf (247 KB)