Alexander Langer sui rapporti Est-Ovest in Europa dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989 - I rapporti Nord-Sud del mondo
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Langer (V). — Signora Presidente, anch'io avrei voluto complimentarmi con la relatrice. Purtroppo non posso farlo perché non sta seguendo questo dibattito in Aula. I grandi cambiamenti, non solo nei rapporti Est-Ovest, ma anche in quelli Nord-Sud, sono stati indotti dalle rivoluzioni del 1989 nell'Est europeo. I nostri concittadini ungheresi, tedeschi dell'Est, cecoslovacchi, bulgari eccetera, hanno ridisegnato, con i loro movimenti non solo la mappa dell'Europa, ma anche quella del mondo intero. Ci hanno obbligato a porci direttamente e in modo pressante la questione se vogliamo vivere in un solo mondo, che dovrà essere equo e solidale, o se possiamo continuare ad ipotizzare e a realizzare un mondo a cerchi e, direi, anche a muri concentrici: il primo cerchio per i ricchi, bianchi e industrializzati del nord e dell'Occidente, il secondo per i bianchi un po' più poveri, o i loro affini, capaci e desiderosi di diventare simili a quelli del primo cerchio, pur sapendo che non lo raggiungeranno, il terzo, il quarto, il quinto girone per chi è e rimarrà distante molte miglia dai livelli di produzione, di consumo, di inquinamento, di armamento, di ricchezza materiale e industriale che a noi sono consueti.
In altri termini, ormai ci viene posta da vicino, dai nostri concittadini europei, che stanno a noi così come i tedeschi dell'Est stanno ai tedeschi dell'Ovest, una questione cruciale: in che misura siete disposti a dividere e dunque a diminuire la vostra ricchezza per renderla compatibile con la giustizia tra i popoli e con la sopravvivenza dell'ambiente? Finché la domanda ci veniva posta dal Sud, potevamo ancora fingere che non ci riguardasse da vicino. Ora non è più possibile. La risposta più semplice quella che noi vorremmo fosse data in tutte le sedi e nella quale vorremmo sintetizzare l'idea di fondo della risoluzione Bindi, che è molto complessa e che noi approveremo sperando che vengano accolti i nostri emendamenti, suona così: «mai più senza il Sud, mai più senza l'Est». Ogni nostra impresa, ogni nostro progetto, ogni nostra decisione dovrà partire da tre, cioè da una triangolazione di partecipazioni, di decisioni e di responsabilità, vedendo sempre e comunque coinvolti interlocutori del Nord, del Sud e dell'Est. Solo insieme potremo prendere decisioni giuste e sostenibili in favore di un mondo unico.
Data 13 Maggio 1992
Durata 00:02:40 Numero indice PE158 Lingua tedesco, traduzione simultanea in francese
Argomenti CEE - DEMOCRAZIA - EST - EUROPA - OVEST - PARLAMENTO EUROPEO - POVERTA' - SVILUPPO - TERZO MONDO - UNIONE EUROPEA
In allegato verbale PE 13.05.1992
A cura di Andrea Maori e Marta Palazzi
PE3_AP_DE_1992_DE19920513-010090IT.pdf (261 KB)