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Alexander Langer sulla situazione dei palestinesi - La politica dell'Unione europea in Medio Oriente

10.3.1993

https://www.radioradicale.it/scheda/478887/intervento-di-alexander-langer-sulla-situazione-dei-palestinesi?i=3578729

Contenuto

Langer (V). — (DE) Signor Presidente, onorevoli colleghi, io ringrazio il Presidente della commissione per gli affari esteri e la sicurezza, onorevole Barón Crespo, per aver illustrato la questione. Fortunatamente, negli ultimi mesi, il Parlamento europeo non è rimasto inattivo e oltre ad aver chiaramente manifestato il proprio interesse sulla questione, ha anche ricevuto ed incoraggiato personalità come Faysal Hussein, Simon Perez, Yossi Beilin e Nabil Shaath dell'OLP. Ciononostante, in quale strettoia ci troviamo oggi! Quando la nostra delegazione, nel dicembre scorso, si recò in Israele, a Gerusalemme ed in una zona dei territori occupati, sembrava finalmente arrivata la primavera, sembrava che finalmente, dopo l'insediamento del nuovo governo israeliano, si sarebbe arrivati rapidamente a delle trattative di pace costruttive, sembrava che israeliani e palestinesi facessero di necessità virtù e si fossero decisi ad accettarsi come partner, non nascondendo più la pace indispensabile palestinese-israeliana, dietro ai rapporti più generali tra Israele e gli stati arabi. Poi, la terribile decisione della deportazione ha improvvisamente riportato il gelo che ancora non si riesce a spezzare. Un mese dopo io mi sono nuovamente recato in Israele e nei territori occupati: che differenza, che malinconia. Le forze che in Israele sostengono la pace sono state sconfessate; all'interno, non godono dell'appoggio della loro stessa base, e all'esterno, non appaiono più affidabili.
Nella pratica, tutti i palestinesi sono costretti a solidarizzare con Hamas. Si può realmente ritenere che Israele possa liberare i palestinesi dall'estremismo? Possiamo noi immaginare che i palestinesi possano deportare Shamir per aver bloccato per tanto tempo il processo di pace ed aver condotto solo una parvenza di trattative? Nessuno può venir liberato dai propri estremisti e fondamentalisti attraverso un altro popolo; ognuno deve sbrigarsela da sé.
In vista di questa situazione, il nostro gruppo ritiene che la Comunità europea possa fare alcune cose molto concrete. Ad esempio, al di là degli incoraggiamenti alle forze di pace in ambedue i campi, noi pensiamo sia indispensabile fornire alla parte più debole, quella palestinese, delle precise garanzie. Primo, garanzia del rispetto dei diritti umani e della quarta Convenzione di Ginevra nei territori occupati. Secondo, fornire un appoggio economico per facilitar loro l'accesso al mercato e tornare alla vita normale. Ieri, Simon Perez ha giustamente ribadito che per la pace, una vita sociale ed economica normale è di fondamentale importanza. Terzo, dare maggior peso alla rappresentanza diplomatica dell'OLP in Europa, in seno alla Comunità europea. L'onorevole Barón Crespo ha già ricordato i passi intrapresi dal Belgio. Anche gli altri paesi della Comunità, e soprattutto, la Comunità in quanto tale, potrebbero fare la stessa cosa! Presso la Comunità non esiste ancora una rappresentanza dell'OLP accreditata.
Forse, al di là di ciò, — e qui pongo il quesito al Consiglio — la Comunità potrebbe nominare un plenipotenziario per seguire l'evoluzione della situazione. Io ritengo sarebbe molto utile se i gruppi più grossi, che sino ad ora non hanno presentato risoluzioni, decidessero di trarre dalle risoluzioni presentate quanto sembri loro convincente, affinché questo dibattito possa concludersi su una risoluzione e non resti un semplice scambio di vedute.

Data 10 Marzo 1993

Durata 00:03:42 Numero indice PE062 Lingua tedesco, traduzione simultanea in inglese

Argomenti ARABI - COOPERAZIONE - ECONOMIA - ESTERI - ISRAELE - MEDIO ORIENTE - PALESTINA - PALESTINESI - PARLAMENTO EUROPEO - UNIONE EUROPEA

In allegato verbale PE 10.03.1993

A cura di Andrea Maori e Marta Palazzi

PE3_AP_DE_1993_DE19930310-030060IT.pdf (129 KB)
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