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Intervento di Alexander Langer sulla situazione Bosnia-Erzegovina - Proposta di risoluzione per aiuti umanitari nella ex Jugoslavia - La situazione in Grecia e in Albania

15.7.1993

https://www.radioradicale.it/scheda/481864/intervento-di-alexander-langer-sulla-situazione-bosnia-erzegovina?i=3592621

Contenuto

Langer (V). — Signor Presidente, presento la nostra proposta di risoluzione sulla Bosnia Erzegovina, sulla situazione di tensione tra Albania e Grecia e ricordo anche a nome della collega Roth, che non può essere presente, la sua proposta di risoluzione d'urgenza sui diritti del popolo curdo. In particolare per quanto riguarda la risoluzione della Bosnia Erzegovina, che verrà illustrata meglio anche da un altro collega del mio gruppo, vorrei sottolineare che oggi non c'è più discorso concernente gli aiuti umanitari che non debba implicare anche la situazione politica in Bosnia Erzegovina — e di questo giustamente la risoluzione di compromesso tiene conto. Siamo stati allertati dalla signora Ogata che ormai si ha da vivere solo per tre settimane, che c'è un bisogno urgente di intervento e noi chiediamo innanzitutto che davvero la Comunità faccia quanto possibile e che la Commissione partecipi al vertice straordinario, convocato a tal fine, perché venga rifinanziato l'aiuto umanitario di urgenza per la Bosnia Erzegovina. Questo è un dovere elementare ma, come i bosniaci ci dicono, a loro non serve morire a pancia piena, quindi non è sufficiente. Chiediamo pertanto nella risoluzione che finalmente si mettano in atto le risoluzioni delle Nazioni Unite, come minimo quelle sulle zone di sicurezza. Non si può assistere ulteriormente a questa tragedia. Per quanto riguarda invece, signor Presidente, il tema delle relazioni greco-albanesi, inviterei colleghe e colleghi ad una grande prudenza e moderazione. Siamo di fronte a una situazione di incomprensione tra due paesi vicini, in un'area nevralgica come quella balcanica, per ragioni che probabilmente derivano inizialmente da semplici malintesi. Un prete greco-ortodosso di cittadinanza greca è stato espulso in modo piuttosto rude dalle autorità albanesi, con l'accusa di aver svolto attività di propaganda politica. La Grecia a sua volta ha espulso con modi assai rudi decine di migliaia di lavoratori illegali e, a quanto sappiamo noi, se siamo bene informati, anche legalmente presenti nel suo territorio e possiamo immaginare cosa significhi questo tra due popoli che sono vicini e tra cui ci possono essere forse, in qualche circolo estremista, anche delle aspirazioni ad una modificazione delle frontiere.
Quindi, quello che noi dobbiamo dire molto chiaramente è che noi siamo amici di entrambi questi popoli, di cui uno è partner nostro nella Comunità, che dobbiamo fare di tutto perché la tensione tra Grecia e Albania venga a placarsi e i due governi cooperino, e adoperarsi affinché la minoranza ellenofona in Albania goda di tutti i suoi diritti e la sua diversità di religione e di lingua dalla maggioranza degli altri cittadini albanesi non divenga naturalmente un fattore di discriminazione ed altrettanto poco divenga un pretesto per speculare, ad esempio, su un confine che deve essere chiaro e certo tra due Stati, finché i confini in Europa avranno ancora un senso — un giorno speriamo che vengano superati — e tutto ciò evitando di prestare il fianco all'apertura di un conflitto apparentemente religioso, ma che religioso non è, tra cristianità e musulmani, in un'area così delicata del mondo. Per questo noi speriamo che il Parlamento voti la risoluzione di compromesso presentata dal gruppo liberale, dal nostro gruppo e dal gruppo «Arcobaleno», che mi pare indichi una via ragionevole, più convincente che non l'altra risoluzione di compromesso che non a caso è stata firmata solo da colleghi greci e quindi rischia di essere unilaterale.

Data 15 Luglio 1993

Durata 00:04:07 Numero indice PE052 Lingua italiano, traduzione simultanea in inglese

Argomenti AIUTI UMANITARI - ALBANIA - BALCANI - BOSNIA ERZEGOVINA - CONSIGLIO EUROPEO - DEMOCRAZIA - ESTERI - GRECIA - GUERRA - INFORMAZIONE - JUGOSLAVIA - KOSOVO - MOVIMENTI - PACE - PACIFISMO - RADIO - SARAJEVO - SERBIA - UNIONE EUROPEA

In allegato verbale PE 15.07.1993

A cura di Andrea Maori e Marta Palazzi

PE3_AP_DE_1993_DE19930715-040040IT.pdf (262 KB)
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