Alexander Langer per dichiarazioni di voto su risoluzioni riguardanti la situazione in Bosnia Erzegovina

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Langer (V). — (DE) Signora Presidente, onorevoli colleghi, quanto è accaduto ora in Aula ha, a mio avviso, un grande significato, e noi dobbiamo esserne consapevoli. Il gruppo socialista ha praticamente respinto tutti gli elementi della proposta di risoluzione di compromesso, alla quale — come il collega Woltjer ha appena dichiarato — esso non aveva partecipato. Quello che è rimasto della originaria proposta di compromesso non lo condivide quasi più. Egli nomina ormai soltanto quello che noi condan-niamo, e questo è giusto. Egli asserisce che bisogna lavorare per la pace; anche questo è giusto, ma del resto non ci rimane niente! Per questi motivi noi non dovremmo più votare questa risoluzione mutilata. Noi ci asterremo dalla votazione, come ci siamo astenuti nella votazione della risoluzione dei liberali. Ma voteremo contro la risoluzione socialista. Infatti oggi non si può continuare a dire: fate dei tentativi con il piano Vance-Owen. Quando vediamo che questo piano ha dato occasione ai Serbi di occupare ogni giorno un pezzo sempre più grande della Bosnia-Erzegovina, ed ai Croati di occupare l'altra parte della regione, per cui questo stato multietnico risulta spartito tra due grandi popoli e Stati guerrafondai, noi non possiamo accettalo.
Per questo io vi invito ancora una volta seriamente e insistentemente: considerate con attenzione la proposta di risoluzione dei Verdi. Credo che essa sia molto equilibrata. Propongo a questo Parlamento di non chiudere gli occhi davanti a quello che sta accadendo e di non assumere una posizione di debolezza, chiedendo solo la pace e aspettando che i Serbi della Bosnia si convincano da soli della necessità della pace. E' una risoluzione in cui noi chiediamo espressamente un ampliamento del mandato dell'ONU nella Bosnia-Erzegovina e diciamo che si deve fare qualcosa per mettere fine a queste stragi. Non possiamo aspettare che l'ultima città, e cioè Tuzla, sia presa e che quindi la divisione etnica della Bosnia-Erzegovina si risolva in una grossa porzione serba, in una più piccola porzione croata e in un piccolo ghetto per i musulmani!
Per questo vi prego: rinunziate a una parte del vostro orgoglio di gruppo! Considerate la proposta di risoluzione, elaborata dal gruppo dei Verdi nel Parlamento europeo, come un possibile compromesso. Non è un caso che noi ci siamo mossi in una posizione intermedia tra i grandi gruppi. Diamo al nostro Parlamento la possibilità di emanare una risoluzione e non facciano finire questa discussione restando in silenzio, lasciando parlare così le armi sul campo di battaglia! Non deve accadere ancora una volta che noi, come Parlamento europeo, non abbiamo niente da dire! Questa è una via praticabile, e ci consente, a mio avviso, di trovare una soluzione onorevole e accettabile al dilemma nel quale ci siamo venuti a trovare nelle precedenti votazioni.

Data 22 Aprile 1993

Durata 00:03:39 Numero indice PE075 Lingua tedesco, traduzione simultanea in inglese

Argomenti BALCANI - BOSNIA ERZEGOVINA - ESTERI - JUGOSLAVIA - PARLAMENTO EUROPEO - RISOLUZIONE - SERBIA

In allegato verbale PE 22.04.1993

A cura di Andrea Maori e Marta Palazzi