Alexander Langer sulla situazione nella ex Jugoslavia - L'assedio di Sarajevo e il vertice europeo di Birmingham
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LANGER (V). — Signor Presidente, colleghe e colleghi, oggi tanto dal Consiglio che dal Presidente della Commissione ci è stato detto che a Birmingham, tra l'altro, si discuterà della Jugoslavia. Colgo quindi questa occasione per lanciare un appello, che già una ventina di colleghi di questa Aula ha firmato, perché i governi, riuniti a Birmingham, prendano l'iniziativa di chiedere alle stazioni radio televisive europee, presenti a Sarajevo, di riservare almeno due ore al giorno delle loro linee di telefoni satellite per stabilire relazioni tra gli assediati della Bosnia-Erzegovina e i loro parenti ed amici rifugiati all'estero.
Oggi non esiste, infatti, nessuna possibilità di comunicazione tra coloro che vivono assediati a Sarajevo e quanti sono stati cacciati dalla Bosnia-Erzegovina. I telefoni satellite sono l'unico modo per sapere, ad esempio, se i propri familiari sono ancora vivi, e intensa, in tutti i paesi europei che ospitano rifugiati, è la richiesta di sapere cosa succede a casa.
Oggi, dal Parlamento europeo noi invitiamo i governi e la Commissione della Comunità europea a sostenere questo sforzo per organizzare un ponte telefonico così come oggi a Milano già esiste tra Croazia e Serbia, solo che, con la Bosnia-Erzegovina, è possibile soltanto tramite telefoni satellite.
Data 14 Ottobre 1992
Durata 00:02:31 Numero indice PE018 Lingua italiano, traduzione simultanea in francese
Argomenti BALCANI - BOSNIA ERZEGOVINA - CONSIGLIO EUROPEO - ESTERI - INFORMAZIONE - JUGOSLAVIA - KOSOVO - MACEDONIA - MONTENEGRO - MOVIMENTI - PACE - PACIFISMO - RADIO - SARAJEVO - SERBIA - TELEVISIONE - UNIONE EUROPEA
In allegato verbale PE 14.10.1992
A cura di Andrea Maori e Marta Palazzi
PE3_AP_DE_1992_DE19921014-020860IT.pdf (307 KB)