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Alexander Langer sulla situazione nell'ex Jugoslavia

16.9.1992

https://www.radioradicale.it/scheda/481870/intervento-di-alexander-langer-sulla-situazione-nellex-jugoslavia

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Langer (V). — (DE) Signora Presidente, onorevoli colleghi, noi siamo cofirmatari della proposta di risoluzione e sosteniamo la proposta di riconoscimento della Macedonia, che abbiamo pure sottoscritto. Siamo del parere che sono stati fatti dei progressi: i 13 punti di Londra, l'avvio di un nuovo round di negoziati, la decisione di un maggiore coinvolgimento dell'ONU, anche il rafforzamento delle sanzioni, sono per noi dei fatti positivi. È positivo, a nostro avviso, il fatto che ora l'ONU cooperi strettamente con la Comunità europea e viceversa. Positiva è la sostituzione di Lord Carrington.
Oggi riteniamo urgente che in questo conflitto si sostengano soprattutto coloro che sono sempre disponibili a rappresentare posizioni comuni interetniche e che nei fatti sono contrari a coloro i quali promuovono la pulizia etnica con la forza, con l'amministrazione o con le leggi. E questo vale non solo per la Bosnia-Erzegovina e per la Serbia, ma anche per altre regioni, come ad esempio la Croazia. Per questo motivo noi crediamo che il governo di Izetbegovic sia da sostenere. Mi associo alle parole del collega Oostlander. Crediamo che la Macedonia debba essere riconosciuta, come dal canto suo ha chiesto la commissione Badinter.
Quanto ai profughi — e dico questo soprattutto per il Commissario Marin — dobbiamo trarre un esempio da quanto egli dice delle famiglie dell'ex Iugoslavia. Non possiamo continuare a sbarrare le nostre porte in faccia a queste persone. Non possiamo delegare il loro soccorso solamente all'Austria, all'Ungheria, alla Repubblica federale tedesca e a qualche altro paese. Dobbiamo trovare il modo di distribuirli adeguatamente in tutta la Comunità. La responsabilità è comune.

Noi approviamo le proposte, contenute nella risoluzione comune, di agire preventivamente, specialmente mediante l'invio di osservatori in Voivodina, nel Kossovo e in Sandschak. Siamo anche favorevoli a un intervento dell'ONU per la smilitarizzazione e soprattutto per imporre il divieto di volo. Queste misure devono essere sostenute con ogni energia, e naturalmente occorre proteggere i convogli che trasportano aiuti.

Non esistono scorciatoie. E voglio dire al gruppo liberale e democratico che non è possibile nessuna semplicistica soluzione militare, come spesso alcuni di essi s'immaginano. Dobbiamo fare dunque con la massima pazienza e cautela gli ulteriori passi, sostenendo in modo particolare le forze, che si trovano nei vari popoli dell'ex Iugoslavia, le quali sono ancora in grado di trattare pacificamente.

Durata 00:02:58

Data 16 Settembre 1992 Numero indice PE031 Lingua tedesco, traduzione simultanea in francese

Argomenti ASILO POLITICO - BALCANI - BOSNIA ERZEGOVINA - ESTERI - JUGOSLAVIA - KOSOVO - MACEDONIA - SERBIA - UNIONE EUROPEA

In allegato verbale PE 16.09.1992

A cura di Andrea Maori e Marta Palazzi

PE3_AP_DE_1992_DE19920916-010070IT.pdf (257 KB)
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