Ivan Illich, Celebrare la consapevolezza, pubblicato il primo volume delle opere omnia. Un seminario?
Nasce e cresce (con Mauro Bozzetti e Franz Tutzer.....) l'idea di promuovere un seminario, a partire da questo volume di Ivan Illich, con il quale aveva a lungo dialogato Alexander Langer.
Questa che segue una "non recensione" di Luigi Monti:
Col culo di piombo che mi ritrovo, non troverò mai la spinta per recensire il primo volume delle opere complete di Ivan Illich, curato da Fabio Milana per Neri Pozza, con il titolo di Celebrare la consapevolezza.
Ma in ogni caso, prima ancora di averlo letto e dopo averlo solamente incartato, che voi vi occupiate di bambini, immigrati, istituzioni, politica, welfare, sanità, filosofia, religione o che non vi occupiate per niente di tutto questo, vi consiglio caldamente di procurarvelo. Sentite qualche titolo dell’indice, presi per lo più dagli scritti inediti e mai raccolti in volume, e dite se non viene subito voglia di leggerli: Pedagogia dei submarginali; Dissidenza, devianza, delinquenza; Sul rapporto Rockfeller; Descolarizzare gli ordini insegnanti; La fine della vita umana. Un’interpretazione della morte come forma suprema di preghiera; Scuola: la vacca sacra; Prove per la morte; Yankee, go home; Missionarietà e ostetricia…
Se conoscete il titolo e il concetto di “convivialità” secondo l’accezione che ne dà Illich, dite anche se non rende bene l’idea questa sintesi che si trova nella fascetta di copertina: “La sua critica radicale della modernità e delle istituzioni dell’Occidente, coincide infatti con un nuovo sguardo sull’umanità dell’uomo, che non appare più come una natura biologica o un’identità culturale presupposta, ma come l’insieme delle pratiche e delle tecniche immemoriali attraverso le quali gli uomini e le donne si rendono la vita possibile.”