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Via Alexander Langer, ambientalista e uomo di pace, 1946-1995
22.2.2005, Giornale di Brescia (b. ra.)
Non poteva che essere qui, nel polmone verde della città, sul colle Cidneo, la via a lui intestata: «Via Alexander Langer, ambientalista e uomo di pace, 1946-1995». Da ieri questa nuova targa dà il nome alla strada che costeggia il lato sud di via del Castello: quella, per intenderci, che si prende a destra, all’altezza della seconda curva salendo da piazzale Cesare Battisti. La parte finale si ricongiunge a via del Castello, di fronte al Convento dei Frati Carmelitani. E proprio qui che autorità cittadine e non - tra loro pure l’europarlamentare bresciana Monica Frassoni - hanno «battezzato» via Langer, liberando la targa dai drappi. «Quando l’assessore all’Ambiente Ettore Brunelli ci ha proposto la dedica, la delibera da parte della Giunta non si è fatta attendere - dice il sindaco Corsini, accanto al vicesindaco Morgano e all’assessore alla Sicurezza Guindani -. Perché tutti sentiamo Alex Langer un po’ nostro». «Si faceva chiamare apposta Alex, non Alessandro - precisa Brunelli - per ribadire il suo non sentirsi né italiano né tedesco. È venuto spesso Langer a Brescia, in vicolo San Zanino, dove i Verdi hanno mosso i primi passi». Langer nacque nel 1946 a Vipiteno. Giornalista, traduttore, insegnante, fautore della convivenza interetnica, della pace e della democrazia. Si toglie la vita a soli 49 anni. «Al Parlamento europeo lo rimpiangiamo - dice Frassoni -. Ci manca quell’afflato etico che sapeva dare al dibattito politico. In eredità, tuttavia, ha lasciato due concetti che la Costituzione europea ha fatto propri: la presenza dei corpi civili di pace, una politica estera il cui obie ttivo primario dev’essere prevenire i conflitti».