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1. L'APPROCCIO COMUNICATIVO
Ritiene basilare il ruolo della comunicazione - sia orale che scritta - specie in un territorio plurilingue e multiculturale, che auspica interculturale.
Considera l'informazione la base della conoscenza che, liberando l'uomo dal pre-giudizio, lo rende critico, cioè capace di distinguere.
Il suo non è un parlare alla folla "massificata" o al salotto "elitario", bensì alle persone
"Chi dispone della grande comunicazione, può irradiare i suoi messaggi, può sedurre e conquistare le masse, può trasformare l'immagine in realtà. (Per sapere come reagiscono i destinatari, bastano i sondaggi - e forse non interessa neanche troppo). Siamo alla moltiplicazione senza qualità, al messaggio senza verità. Chi invece non dispone dei mezzi di amplificazione del suo messaggio e della sua immagine, si ritrova con la propria debole e magari qualificatissima voce che circola in un ambito in cui esiste reciprocità, possibilità di interrogare e di interrompere, facoltà di inter-agire, costruzione di un discorso e di una sensibilità comune tra persone: qualità senza moltiplicazione, verità senza ascolto. Una marginalità ricca di preziose risorse, ma probabilmente destinata a soccombere, se obbligata alla competizione (corsivo nostro)1.
1 Langer, " I tanti modi di essere piccoli", (messaggio al Vertice dei Piccoli in occasione del GS a Napoli)<<IDOC internazionale>>, 14 giugno 1994, in Il viaggiatore leggero, cit., pp.194-195.