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Parlamentarismo di provincia
1.3.1986
Per due volte vengo eletto al Consiglio regionale e provinciale: nel 1978 con "Neue Linke Nuova sinistra" (mi dimetto, per rotazione "linguistica", nel 1981), e nel 1983, con una più ampia "lista alternativa per l'altro Sudtirolo", che rappresenta già un bilancio positivo e un sensibile allargamento della precedente esperienza e riesce a raddoppiare la rappresentanza consiliare. Entrambe le volte per me è una decisione difficile accettare la candidatura e cambiare vita. In una situazione così particolare, così circoscritta e così segnata dalla specifica problematica del conflitto etnico, mi pare giustificato impegnarmi con lo strumento del parlamentarismo. Ben consapevole di quanto esso rischi di trasformare le persone che lo usano. Problemi di coalizioni o di maggioranze non si pongono. Accanto ai 33 colleghi del parlamentino sudtirolese si può solo testimoniare l'alterità del Sudtirolo di cui si è portavoce e per il quale si lavora. Ma c'è anche un profondo limite in questo uso esclusivamente come "tribuna" di un'assemblea, ed è un limite che mi sta sempre più stretto.