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Nè giudeo nè greco
1.3.1986
Il primo ideale universale che riesce a convincermi ed a coinvolgermi è quello cristiano. I miei genitori non ne sono entusiasti, ma non mi reprimono. Leggo, rifletto, prego. "Mi impegno" , sentendo questo impegno come cosa molto seria. Cerco di lavorare in senso ecumenico, come in quel tempo si dice: per il superamento della concorrenza tra associazioni cattoliche; per un dialogo e conoscenza reciproca con i (pochi) protestanti di Bolzano; per momenti comuni tra cattolici italiani e tedeschi. Ognuno di questi gradini presenta qualche difficoltà in più rispetto a quello precedente. Sono gli anni del Concilio. Molte le aperture e le speranze. E' bello sentirsi parte di una comunità universale in cui non si distingue "né giudeo né greco". Ci rimango anche durante gli anni dell'Università, nella Fuci.